Con sentenza n. 64 del 04/01/2017, la Corte di Cassazione, ha rigettato il ricorso di una dipendente, assunta con mansioni dirigenziali, avverso un licenziamento per giusta causa comminato perché la lavoratrice è risultata irreperibile al domicilio durante tre visite di controllo INPS per malattia. In tutti e tre i casi la dipendente si era sottoposta il giorno successivo alla visita di controllo che aveva effettivamente confermato lo stato di malattia.
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso in quanto, l’allontanamento dal domicilio non era risultato essere assistito da valide giustificazioni e, in ogni caso, lo stesso non escludeva l’obbligo per la lavoratrice di comunicare di volta in volta l’assenza per consentire all’azienda di controllare, tramite l’INPS, l’effettività della sua malattia.
Infine, i giudici hanno evidenziato che il rapporto fiduciario caratterizzante l’incarico dirigenziale comportava una valutazione maggiormente rigorosa del comportamento della lavoratrice, dell’addebitabilità dei fatti contestati a titolo di grave negligenza e della idoneità dello stesso, ripetuto per ben tre volte nell’arco temporale di circa due mesi a riprova del disinteresse dimostrato per le esigenze datoriali, ad incidere in modo definitivo sul vincolo fiduciario.