Rassegna di giurisprudenza – Agg. al 24.10.2018

Come Funziona il Lavoro Intermittente Lavoro a ChiamataAUTONOMIA RAMO D’AZIENDA: SÌ, ANCHE SE LA STRUTTURA È DEMATERIALIZZATA

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 21264/2018, ha rilevato che ai fini della definizione dell’autonomia del ramo d’azienda ceduto è sufficiente la presenza di una struttura anche “dematerializzata” (o leggera in quanto costituita in prevalenza da rapporti di lavoro organizzati in modo idoneo allo svolgimento di un’attività economica). Per determinare questa condizione sarà necessario e sufficiente che i lavoratori ceduti costituiscano un gruppo coeso per professionalità, legami organizzativi preesistenti alla cessione e specifico know-how, tali da individuarli come una struttura unitaria funzionalmente idonea e non come un mero gruppo di dipendenti.


QUANDO IL RIPOSIZIONAMENTO ALL’INTERNO DELL’ORGANIZZAZIONE È DEMANSIONAMENTO

La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con ordinanza n. 24762/2018 ha valutato come demansionamento il riposizionamento del dipendente se da questa scelta organizzativa deriva un depauperamento di quel corredo di nozioni, abilità ed esperienze che il dipendente aveva maturato nella pregressa fase del rapporto. A maggior ragione, la Corte, nel caso specifico, ha rilevato come il mutamento di assegnazione delle mansioni, anche se non seguito dalla effettiva adibizione alle rinnovate funzioni, non risultasse nemmeno giustificato da esigenze produttive e organizzative.


TRASFERIMENTO INGIUSTIFICATO: RIFIUTO E CONSEGUENZE SUL LICENZIAMENTO

La Corte di Cassazione con sentenza n. 22656/2018 ha ritenuto illegittimo il licenziamento del dipendente reo di aver rifiutato il trasferimento, se il provvedimento del datore è ingiustificato e il dipendente continua a offrire la propria prestazione presso la vecchia sede.


INDICI DI SUBORDINAZIONE: ALTRI CRITERI OLTRE AL POTERE DIRETTIVO

Con la sentenza n. 25711/2018, la Corte di Cassazione ha affermato che, al fine di distinguere il rapporto di lavoro autonomo da quello subordinato, oltre al potere direttivo vanno verificati anche tipo di collaborazione, continuità delle prestazioni, l’osservanza di un orario di lavoro, il versamento a cadenze fisse di una retribuzione prestabilita, il coordinamento dell’attività lavorativa, l’assetto organizzativo dato dal datore di lavoro, l’assenza, in capo al lavoratore, di una sia pur minima struttura imprenditoriale.

Indagine necessaria dato che il nomen iuris dato al contratto di collaborazione non è determinante ai fini della determinazione dell’eventuale subordinazione.

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