Con la sentenza n. 8820 del del 5 aprile 2017, la Corte di Cassazione ha asserito che anche nel caso in cui il lavoratore presenti dei rimborsi spese non veritieri, l’onere della prova della giusta causa del licenziamento spetta inderogabilmente al datore di lavoro.
Il caso è quello di un lavoratore licenziato a causa della reiterata richiesta di rimborsi spese di ristorazione, contrastanti con contestuali domande di rimborso presentate da altri dipendenti che il ricorrente aveva indicato come partecipanti ai pranzi ai quali si riferivano le istanze di pagamento, allo scopo, evidentemente, di ricevere rimborsi spese non dovuti.