Con la sentenza n. 20976 dell’8 settembre 2017, la Corte di Cassazione ha asserito che, in caso di rinuncia e transazione, solo la previsione esplicita ha efficacia estintiva sulle rivendicazioni e dismissiva del diritto.
Si sostiene, quindi, che per poter ravvisare una volontà di disposizione del diritto era necessario che il lavoratore avesse, da un lato, consapevolezza di quanto spettategli, dall’altro, volontà di rinunziare a diritti determinati o almeno determinabili. L’aver percepito una determinata somma a titolo di integrazione TFR non consente di ritenere che il lavoratore avesse consapevolezza del diritto maturato, che non era determinato o determinabile; inoltre, nulla dicendosi circa la questione del computo del compenso per lavoro straordinario nella base imponibile di calcolo della indennità di anzianità non è possibile ritenere che si sia formata, al riguardo, volontà abdicativa.