La Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 39206/2015 ha stabilito che le videoriprese di sorveglianza realizzate negli spazi aziendali sono legittimamente utilizzabili ai fini della prova circa il furto nei locali aziendali da parte del lavoratore.
Per la suprema Corte i risultati delle videoriprese effettuate con telecamere installate all’interno dei luoghi di lavoro ad opera del datore di lavoro per esercitare un controllo a beneficio del patrimonio aziendale messo a rischio da possibili comportamenti infedeli dei lavoratori sono pienamente utilizzabili nel processo penale, ancorché imputato sia il lavoratore subordinato, in quanto le norme dello statuto dei lavoratori poste a presidio della loro riservatezza non fanno divieto dei c.d. controlli difensivi del patrimonio aziendale e non giustificano pertanto l’esistenza di un divieto probatorio.