Con l’ordinanza n. 1108 del 11 marzo 2015, il Consiglio di Stato ha accolto l’appello cautelare presentato da Confprofessioni, sospendendo l’esecuzione dell’ordinanza del Tar Lazio che aveva confermato l’esclusione dei dipendenti degli studi professionali dalla CIG in deroga, contenuta nel decreto ministeriale del 1 agosto 2014.
Il Consiglio di Stato ha ritenuto convincenti le argomentazioni dell’appellante, soprattutto con riguardo alle disposizioni contenute nel decreto interministeriale del 1 agosto 2014, nella parte in cui escludono gli studi professionali del trattamento di CIG in deroga, per i profili relativi alla eventuale discriminazione operata nei confronti della categoria dei liberi professionisti e del personale che lavora presso di loro, tenuto conto dei vincoli comunitari in materia di definizione di impresa.