La Corte di Cassazione, con sentenza n. 7429 del 14 aprile 2016 ha affermato che l’Inail, in caso di lavorazioni che comportino procedure e rischi infortunistici di natura diversa (lavorazioni complesse), non può applicare automaticamente la tariffa unitaria prevista per il rischio maggiore.
La Suprema Corte ha ribadito che la lavorazione principale identifica il ciclo tecnologico e produttivo dell’azienda e comprende le attività ed operazioni necessarie perché sia realizzato quanto descritto nei singoli riferimenti di ciascuna tariffa; le lavorazioni complementari, invece, sono costituite da quelle attività concorrenti e connesse, in senso tecnico, alla lavorazione principale e che risultano indispensabili per effettuare la lavorazione principale medesima.
Le lavorazioni sussidiarie sono invece quelle solo indirettamente collegate al ciclo produttivo e che, pur concorrendo alla realizzazione dell’oggetto dell’attività principale, realizzino un prodotto o effettuino un servizio caratterizzati da un proprio rischio specifico.
In definitiva, quindi, tra la lavorazione principale e le altre deve, quindi, sussistere un legame di reciproca interdipendenza in vista di un risultato finale unitario.