Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, in data 27 ottobre 2016, del Decreto Ministeriale 1° settembre 2016, sono stabiliti i criteri di accesso e le modalità di utilizzo del voucher per l’acquisto dei servizi di baby-sitting o per far fronte agli oneri dei servizi per l’infanzia, da parte delle madri lavoratrici autonome o imprenditrici.
Il beneficio consiste in un contributo, pari ad un importo di 600 euro mensili, per un periodo complessivo non superiore a tre mesi. Il contributo viene erogato attraverso il sistema dei buoni lavoro, mentre nel caso di fruizione della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati, il beneficio consiste in un pagamento diretto alla struttura prescelta fino a concorrenza del predetto importo massimo di 600 euro mensili.
Alla luce del citato decreto, le madri lavoratrici autonome o imprenditrici, comprese le coltivatrici dirette, mezzadre e colone, artigiane ed esercenti attività commerciali, imprenditrici agricole a titolo principale, nonché le pescatrici autonome marittime, al termine della fruizione dell’indennità di maternità e nei tre mesi successivi, ovvero per un periodo massimo di tre mesi entro il primo anno di vita del bambino, hanno la facoltà di richiedere, per l’anno 2016, in luogo del congedo parentale, un contributo utilizzabile alternativamente:
- per il servizio di baby-sitting;
- per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati.Il beneficio consiste in un contributo, pari ad un importo di 600 euro mensili, per un periodo complessivo non superiore a tre mesi.Per accedere al beneficio, la lavoratrice deve presentare domanda tramite i canali telematici entro il 31 dicembre 2016, indicando a quale della due opzioni intende accedere e per quante mensilità intende usufruire del beneficio.
Il beneficio è erogato nel limite di spesa di 2 milioni di euro per l’anno 2016, secondo l’ordine di presentazione delle domande.
Il contributo viene erogato attraverso il sistema dei buoni lavoro, mentre nel caso di fruizione della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati, il beneficio consiste in un pagamento diretto alla struttura prescelta fino a concorrenza del predetto importo massimo di 600 euro mensili.
Si precisa che la richiesta può essere presentata anche dalle lavoratrici che abbiano usufruito in parte del congedo parentale.