La previsione, a livello mondiale, è di un aumento dei dati (creati, copiati e consumati) del 8950% entro il 2025.
Alcuni di questi dati sono generati da noi professionisti, in qualità di consulenti del lavoro e commercialisti.
Dati utili per aiutare i nostri clienti a implementare una strategia data-driven.
Ciò significa che il nostro compito, non si può (e non si deve) limitare a generare i dati.
Il nostro compito è anche aver la capacità, diretta o indiretta, di stoccarli, elaborarli e analizzarli per poi supportare i nostri clienti nella scelta strategica da adottare.
Una scelta decisionale consapevole che si basa sull’oggettività.
In ambito HR, avremo la possibilità di analizzare i dati per:
- Attrarre i talenti
- Creare team eterogenei
- Migliorare le performance dei lavoratori
- Monitorare l’andamento dei risultati ottenuti a seguito di obiettivi individuali e di gruppo adeguatamente assegnati
- Adottare politiche retributive meritocratiche
- Valutare le competenze necessarie
- Restituire feedback mirati
- Identificare schemi disfunzionali presenti all’interno dell’organizzazione, al fine di cambiare i comportamenti per un miglioramento del benessere aziendale
- Accompagnare le persone verso un cambiamento contenendo la gestione delle resistenze.
Un elenco non esaustivo, che rappresenta solo alcuni dei vantaggi collegati al mondo delle risorse umane.
Un percorso ambizioso che parte dal mindset e dalla consapevolezza di un mondo in continua evoluzione che ha messo il turbo verso la digitalizzazione dei processi e la gestione dei big data.
