Competenza sviluppata
Amalgamare il team per la vendita di un nuovo servizio attraverso attività di coaching e problem solving strategico aziendale.
Caso
Il caso trattato è quello di un team, creato con persone adibite ad altre mansioni all’interno di un’organizzazione, al fine di promuovere un nuovo servizio da offrire alla clientela.
Un progetto ambizioso e complesso (sia a livello emotivo che organizzativo) che ha visto coinvolte 6 persone.
Persone che, da un giorno all’altro, si sono trovate con un nuovo progetto:
- Senza aver mai lavorato insieme
- Senza un obiettivo ben definito
- Senza avere il tempo per riorganizzare il lavoro esistente
- Senza comprendere il proprio ruolo all’interno del gruppo
- Con competenze limitate per l’espletamento dell’incarico.
Persone confuse, travolte da una direzione dirompente, visionaria, energica ma con un basso livello di intelligenza emotiva e poco attenta all’organizzazione e alle dinamiche di team.
Dov’era il problema
Il problema nasceva dal fatto che il team non era pronto.
Le persone non erano amalgamate, coinvolte, motivate e formate.
I carichi di lavoro non erano stati analizzati e le competenze valutate.
La carenza di informazioni e la chiarezza sull’obiettivo da raggiungere è stata poi la ciliegina sulla torta, creando confusione, frustrazione, ansia, ma soprattutto resistenza.
Resistenza verso qualcosa d’incerto, confuso, che spaventava.
Una paura trasversale, tra cui quella di:
- Deludere le aspettative della direzione
- Non riuscire a raggiungere l’obiettivo
- Non essere all’altezza
- Non avere le competenze adeguate
- Non riuscire a incastrare o delegare parte del lavoro esistente.
Paure controbilanciate dalla consapevolezza di essere stati scelti e dalla fiducia che la direzione aveva riposto in loro.
Un’ ansia apparentemente fuori controllo, ma assolutamente gestibile.
Qual è stato l’intervento
Sono stati organizzati degli incontri di team coaching e un intervento di problem solving strategico aziendale con l’obiettivo di:
- conoscersi e amalgamare il gruppo
- condividere le paure
- analizzare le criticità presenti
- raccogliere le informazioni mancanti
- definire l’obiettivo
- uscire dalla logica ordinaria per spezzare lo schema disfunzionale sottostante
- analizzare le tentate soluzioni fallimentari
- valutare le eccezioni positive e la replicabilità dello schema funzionale applicato nel passato
- individuare le risorse e le competenze mancanti
- definire le azioni da mettere in atto, compreso la delega e la pianificazione delle attività presenti
- attribuire le azioni ai soggetti coinvolti, definendo ruoli, responsabilità e tempistiche
- creare un sistema di monitoraggio volto alla verifica dei risultati ottenuti, sia in corso d’opera che alla scadenza prefissata
- presentare il progetto di sviluppo alla direzione per un confronto costruttivo e un allineamento sulle aspettative e sulle modalità di attuazione.
Un intervento volto a trasformare la paura in coraggio e a comprendere che, nonostante le difficoltà, il progetto era fattibile.
Ed è stato proprio in quel momento, quello della consapevolezza della fattibilità, che l’energia si è divulgata.
Una fiamma contagiosa che ha moltiplicato la motivazione, canalizzando l’attenzione verso le soluzioni per raggiungere l’obiettivo.
Qual è stato il vantaggio
La matassa ingarbugliata, una volta individuatone il capo, ha permesso:
- alla direzione:
- di raggiungere egregiamente l’obiettivo aziendale
- di comprendere le difficoltà del team, con lo scopo di evitare nel futuro il ripetersi dello schema disfunzionale
- di rafforzare la propria intelligenza emotiva
- di migliorare le relazioni interpersonali
- alle persone coinvolte:
- di ritrovare la motivazione e alimentare la fiducia verso la direzione
- di gestire l’ansia trasformando la paura in coraggio
- di razionalizzare l’operazione
- di uscire dalla propria zona di comfort, imparando a gestire una situazione complessa
- di migliorare la propria autostima
- di essere proattivi, cercando le informazioni e le soluzioni, senza aspettare un intervento della direzione.
Un gioco che, alla fine, si è rivelato a somma maggiore di zero.
Un’espressione che, nella teoria dei giochi, significa che è un gioco in cui non c’è un vincitore e un perdente, in quanto la generazione di valore è per entrambi i giocatori.