Ep. 8 – Ascoltare il dolore dei nervi scoperti

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Dopo aver acquisito nuove competenze, iniziai a sperimentarle all’interno delle aziende.

Appena entrata, mi resi conto che manager e imprenditori navigavano a vista nella gestione delle risorse umane.

Ancorati a vecchi modelli di business e a un’organizzazione ormai obsoleta, i vertici aziendali continuavano imperterriti a riproporre vecchi schemi all’interno delle loro organizzazioni.

Intrappolati nell’illusione del successo degli anni passati, invece di studiare una strategia per attrarre giovani talenti, si ostinavano a mantenere lo status quo, sostenute da figure senior ormai vicine alla pensione.

Uno scollamento importante, acutizzato con l’avvento del Covid-19, che ha messo in evidenza i nervi scoperti delle aziende:

  • Mentalità
  • Digitalizzazione
  • Gestione delle Risorse Umane.

Nervi scoperti che, durante il periodo emergenziale, hanno prodotto un dolore lancinante nelle aziende.

Alcune di loro hanno preso semplicemente un analgesico; altre ne hanno studiato la causa, mettendo in moto un percorso di cambiamento strutturato con un approccio lean.

Si sono messe all’ascolto del dolore e sperimentato nuove strategie.

Ed è qui che noi facilitatori in ambito HR entriamo in campo. Il nostro compito è sedersi al fianco di questi manager e imprenditori fortemente determinati a risolvere la causa della nevralgia, per guidarli verso il cambiamento.

Ognuno ha la sua sintomatologia. Ognuno ha la sua terapia.

Per scegliere, però, bisogna sapersi muovere, conoscere le tecniche, gli strumenti e i metodi scientifici più idonei al contesto per evitare che le aziende si trovino in vicoli ciechi o strade impervie difficilmente percorribili.

Traghettare le persone verso un cambiamento non lineare, per allenarle alla flessibilità e all’orientamento al risultato, non è semplice, ma possibile.

L’abbiamo visto con lo smartworking.

Quello che era un modo di lavorare riservato alle multinazionali e alle aziende con una mentalità più aperta, è diventato, con l’emergenza epidemiologica, un normale modo di lavorare, adottato anche negli studi professionali e nelle PMI.

Un modo più responsabile di gestire le attività che ha messo da parte la diffidenza, lasciando spazio al senso del dovere e all’organizzazione autonoma del proprio lavoro.

Orari e luogo di svolgimento dell’attività lavorativa, sono stati destrutturati, dando vita a un nuovo modo di lavorare che, in alcuni contesti, come il settore chimico e chimico-farmaceutico, è stata l’occasione per evolverne la struttura.

In questi settori merceologici, infatti, si sta già parlando di un rapporto di lavoro subordinato nuovo, più moderno, che si chiama F.O.R. Working.

F.O.R., un acronico che rappresenta 3 parole: Flessibilità, Obiettivi e Risultati.

Un rapporto di lavoro più in linea con quello che è il cambiamento, l’esigenza di un bilanciamento tra vita e lavoro, la necessità di sperimentare per innovare, l’esigenza di scrollarsi di dosso la concezione del tempo delle attività, per connetterla a risultati specifici e a obiettivi condivisi.

Oggi, grazie al Covid, infatti, abbiamo accelerato un processo che faticava a decollare. Abbiamo imparato che:

  • Mettere da parte la diffidenza e fidarsi l’un l’altro, permette di spostare il focus da quello che è il rischio e la paura di perdere il controllo, verso la fiducia e l’apertura di cogliere nuove opportunità. Opportunità di imparare, sperimentare, raggiungere obiettivi e migliorare il bilanciamento tra vita e lavoro;
  • La tecnologia è un’alleata, in quanto ci permette di gestire in modo più fluido i dati e le informazioni, comunicare velocementecon i collaboratori e con i clienti, ottimizzare il nostro tempo, personalizzare la modalità di lavoro sulla base delle nostre esigenze, contenere i costi diretti ed indiretti;
  • La diversità è fonte di arricchimento e contaminazione tra gli individui. Gruppi eterogenei, a livello di età, estrazione, cultura, esperienze e percorsi scolastici, sono il fulcro della crescita e dell’innovazione.
  • Il cambiamento fa parte della nostra vita e rappresenta la nuova normalità. Resistere al cambiamento vuol dire immergersi in una bolla, dove l’illusione del passato rallenta l’evoluzione naturale delle cose;
  • Osservare le cose da punti diversi, guardando oltre. Un allenamento che permette di sperimentare, connettere e dare un nuovo significato alle cose, perché questa, che stiamo vivendo, è l’era della diversità e dell’innovazione.

Un nuovo periodo storico ricco di opportunità da cogliere.

Impariamo quindi dagli eventi e guardiamo al futuro con la curiosità e con gli occhi di un bambino.

Impariamo ad osare, fallire, analizzare e ripartire, perché questo è il ciclo del successo.


Leggi e ascolta l’episodio 9.

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