Humanocracy – Imprese straordinarie come le loro persone

Cosa impedisce alle nostre organizzazioni di crescere e adattarsi a un mondo sempre più incerto e imprevedibile?

Cosa le rende incapaci di innovare, individuare il pericolo, cogliere le opportunità?

Cosa trattiene quotidianamente le persone che vi lavorano, cosa mina la loro creatività, il loro desiderio di realizzarsi?

Sono queste le domande a cui Gary Hamel e Michele Zanini hanno cercato di rispondere nel loro libro HumanocracyImprese straordinarie come le loro persone.

Un libro che mi ha fatto riflettere sui nostri collaboratori.

Quanto i nostri collaboratori sono ingaggiati? Quanto sono pronti a cogliere le richieste dei nostri clienti e a comprendere che dietro ad ogni bisogno c’è un’opportunità da cogliere?

Comprendono, si adattano e modificano il loro comportamento in base alle richieste dei clienti, oppure vivono le richieste dei clienti come l’ennesima scocciatura che interferisce sulla loro pianificazione quotidiana?

Sono in grado di modificare il loro lavoro sulla base dei nuovi strumenti IT o mettono il pilota automatico pensando al mondo esterno come a una fotografia statica?

Domande a cui è difficile dare risposta.

Sono comunque un ottimo punto di partenza per comprendere l’effetto specchio.

Se vogliamo che i nostri collaboratori imparino a cogliere le opportunità e ad essere flessibili, noi per primi dobbiamo esserlo.

Se abbiamo persone che in qualche modo sono ancorate nella loro rigidità, dobbiamo domandarci come renderle più flessibili, più creative e quindi più responsabili.

Nei loro occhi vedremo quello che siamo e che abbiamo seminato.

Come spiegano gli autori del libro, le organizzazioni che faticano maggiormente sono quelle incastrate nella burocrazia.

Seguire la scia e continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto, ci darà sempre lo stesso risultato.

Questo libro mostra che c’è una via d’uscita.

Al culmine di una ricerca durata oltre 10 anni e attraverso il racconto di casi illuminanti, gli autori dimostrano che un nuovo paradigma sta prendendo forma:

  • decentralizzato e flessibile;
  • aperto e fondato sulla relazione e sulla comunità;
  • leggero nelle regole ma solido nella condivisione degli obiettivi;
  • dinamizzato dalla capacità di sperimentare e di sbagliare;
  • guidato da una strategia condivisa.

Humanocracy traccia una via concreta per costruire, passo dopo passo, organizzazioni in cui tutti lavorano per estendere i confini di ciò che è possibile.

Un libro che consiglio, come spunto di riflessione per una ripresa vincente.

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