Perché troppe opzioni sono controproducenti
Nel liberalismo economico, la felicità di un individuo viene massimizzata aumentando la sua libertà: libertà di scelta, di opinione, di espressione e così via.
Dalla rivoluzione industriale ad oggi, le persone nei paesi occidentali sono state esposte ad un esponenziale aumento delle scelte. Se oggi andassimo al supermercato, avremmo decine di diverse tipologie di pasta, vino, olio e, se per caso volessimo cambiare il televisore e andassimo in un negozio di elettronica o su Amazon, ne avremmo addirittura diverse centinaia.
Nella teoria classica questa vastità di scelta è una grande conquista.
È il raggiungimento della massima libertà dell’individuo e pertanto del massimo benessere raggiungibile.
Pensandoci bene, sorge una domanda: “è veramente così?”
In questo video, Barry Schwartz, autore del “Paradosso della scelta”, analizza l’impatto delle decisioni sulle persone e ci spiega perché è esattamente l’opposto.
La vastità di opzioni tra le quali ci troviamo a dover decidere è talmente ampia da causare una paralisi decisionale. In altre parole, quando ci troviamo davanti a una ramificazione, l’energia ed il tempo necessarie per valutare le opzioni e fare una scelta è talmente elevato che preferiamo posticipare ed evitare la decisione stessa.
Ma supponiamo di riuscire a superare la paralisi decisionale e di selezionare una tra le diverse opzioni che abbiamo. Cosa succede?
Ed è qui che l’analisi di Schwartz diventa particolarmente interessante.
Secondo l’autore, quando la quantità di possibili scelte è così ampia, si generano quattro effetti principali:
- Rimorso per la scelta fatta
- Costo opportunità troppo elevato
- Incremento delle aspettative a discapito della soddisfazione
- Elevato senso di colpa
Cerchiamo di comprendere i diversi punti.
Data la vastità di opzioni tra le quali scegliere, non sapremo mai se la decisione presa è effettivamente la migliore scelta possibile. Questo dubbio crea un continuo rimorso circa la nostra opzione e per il tempo che abbiamo dedicato a fare quella scelta. In altre parole, non solo si creano dei dubbi sulla decisione presa, ma il tempo dedicato a fare quella scelta avrebbe potuto essere utilizzato per fare altro (concetto di costo opportunità).
Inoltre, quando le opzioni tra le quali possiamo scegliere è così elevato, le nostre aspettative crescono, perché immaginiamo che una di queste risulti sicuramente quella perfetta.
Questo incremento delle aspettative impatta negativamente la nostra capacità di essere soddisfatti.
La soddisfazione, infatti, non è altro che la differenza tra quello che abbiamo e quello che ci aspettavamo di avere; pertanto, se le aspettative crescono, la possibilità di trovare un prodotto al di sopra delle nostre aspettative si riduce così come anche la nostra soddisfazione.
Infine, l’ultimo punto evidenziato da Schwartz è il senso di colpa. Per comprenderlo, uniamo tutti i punti:
- Dobbiamo scegliere tra una vastità di diverse possibilità
- Le nostre aspettative sono più elevate
- Si rinforza l’idea che tra tutte le opzioni, deve esserci per forza la scelta giusta
Pertanto, siccome la scelta è nelle nostre mani, se sbagliamo la colpa è nostra.
Per concludere, il paradosso della scelta ci insegna come la libertà decisionale crea valore, ma soltanto quando le opzioni tra le quali navigare sono limitate.
Il concetto del paradosso della scelta può essere applicato in molte situazioni aziendali:
- Negoziazione
- Welfare ai lavoratori
- Servizi offerti ai clienti
Esempi concreti in cui un ventaglio troppo vasto di possibilità, ne paralizza la scelta, allontanando la persona dall’iniziale obiettivo.
Se vogliamo star bene, quindi, riduciamo le nostre scelte!