La struttura dei processi decisionali con Davide Benvenuti

Come possiamo prendere delle decisioni consapevoli per gestire al meglio la nostra azienda?

Nella videointervista del 10 maggio 2021 con Davide Benvenuti, avevamo affrontato l’impatto dell’emergenza sanitaria sulle PMI italiane, con un focus sulle aziende a trazione familiare. In quell’occasione era emersa la necessità, e l’importanza, della lucidità nel processo decisionale per riuscire ad affrontare con successo il contesto volatile ed incerto in cui ci troviamo.

In questa videointervista, riprendiamo l’argomento andando a definire come possiamo ottimizzare i processi decisionali nelle aziende.

Prima di comprendere come prendere una decisione, Davide, Partner presso Plastic Consult, sottolinea l’importanza dell’organigramma, ovvero la definizione dei ruoli, delle responsabilità e pertanto delle decisioni.

Dobbiamo immaginarci l’organigramma come il principale strumento di test per identificare i cortocircuiti della comunicazione aziendale. In altre parole, quando definiamo un organigramma dobbiamo tenere in mente che più liberi e corti sono i condotti dove passano le informazioni, più rapide e chiare saranno le decisioni prese.

Una volta definiti in maniera funzionale i diversi livelli all’interno dell’organizzazione aziendale, ovvero l’apice strategico, il middle management, il centro operativo e le funzioni di supporto, il 70% degli ingorghi quotidiani si auto smaltisce.

Una volta definiti i ruoli, e quindi i decision makers, è fondamentale strutturare il processo decisionale con una metodologia data-driven.

I primi numeri che possono essere usati per prendere delle decisioni sono i dati contabili, nello specifico i dati presenti all’interno dello stato patrimoniale e del conto economico.

Davide consiglia di concentrarsi inizialmente sui costi per un motivo molto semplice: perché bruciare energia per aumentare il fatturato, se poi quello stesso fatturato viene mangiato dai costi?

Quindi si parte dai costi per poi spostarsi sui ricavi. Ma da quali costi iniziare?

Seguendo la regola dell’80/20, è sempre meglio, all’inizio, concentrarsi sui costi che impattano per l’80%, utilizzando il 20% del tempo piuttosto che il contrario, pertanto iniziamo da:

  • Materie prime sussidiarie di consumo e di merci
  • Costi per servizi
  • Godimento dei beni di terzi
  • Costo del personale

Per comprendere se questi costi sono in linea oppure no per la mia realtà ho bisogno di due fattori:

  1. Una comparazione con il mio fatturato: ovvero comprendere quanto dei miei ricavi derivanti dalla gestione caratteristica viene utilizzato per sostenere questi costi
  2. Benchmark: capire se i miei valori percentuali sono in linea o no con il mercato in cui opero

Ogni azienda e settore ha ovviamente le sue necessità e le sue peculiarità; tuttavia, siamo in grado di dare dei range indicativi sulle tre voci di costo che accomunano tutte le aziende:

  • Costo del personale: tra il 22% e il 38% dei ricavi derivanti dalla gestione caratteristica
  • Costi per servizi: tra il 15% e il 50% dei ricavi derivanti dalla gestione caratteristica
  • Godimento dei beni di terzi: tra il 7% e il 12% dei ricavi derivanti dalla gestione caratteristica

Chiaramente questi range vanno parametrati per ogni singola azienda, ma ci permettono di avere un numero su cui iniziare a ragionare se vale la pena intervenire oppure no.

Vuoi saperne di più? Guarda la videointervista! 

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